Territorio

Trabia (‘A Trabbìa in siciliano) è un comune italiano di 10 461 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

Trabia si trova adagiata su una collina a 50 metri s.l.m. sul litorale tirrenico. Trabia si pone in posizione strategica verso le principali mete d’interesse storico-culturale della zona palermitana. Ricca di residence, alberghi, bed&breakfast, offre possibilità vantaggiose di soggiorno per i turisti, date anche dalla facilità di raggiungimento con i mezzi pubblici dei vicini centri d’interesse storici.

30 March 2021

Storia

Il toponimo è attestato nella forma araba Al Tarbiah (ossia La Quadrata per la conformazione urbanistica) da cui trae il siciliano ‘A Trabbìa. Da una missiva dell’emiro Aadelkun El Chbir (827) si evince che quando gli Arabi arrivarono a Trabia esisteva già un casale, che era stato occupato e fortificato 

e divenne un punto strategico importante per la conquista di Termini Imerese nonché centro agricolo.

Terra baronale della Val di Mazara, fu per la prima volta infeudata nel 1375 da Lombardo del Campo, su concessione fattagli dal re Federico III di Sicilia Questi la cedette all’Università della città demaniale di Termini, la quale poi la dette in feudo ad un Antonio Salamone. Trabia, priva di popolazione e di villaggio, ma ricca di acque e dotato di torre, fondaco, due mulini e una tonnara, nel 1444 fu concessa in enfiteusi a Leonardo di Bartolomeo, protonotaro e presidente del Regno di Sicilia, che la riscattò l’anno seguente dal re Alfonso V d’Aragona, e la cui figlia, Aloisia, nel 1498 sposò il giureconsulto catanese Blasco Lanza.

Blasco Lanza (1466-1535), investito dal re Ferdinando II d’Aragona del titolo di barone di Trabia il 14 novembre 1509, reso esecutivo dall’11 giugno 1510, che divenne feudo nobile, vi fece edificare il castello. Gli succedette il figlio Cesare († 1593), conte di Mussomeli dal 1549, il cui figlio primogenito, Ottavio Lanza de Centelles († 1617), vicario generale e capitano d’armi del Regno di Sicilia, fu investito del titolo di I principe di Trabia dal re Filippo III di Spagna con privilegio dato il 22 luglio 1601, esecutoriato il 13 novembre dell’anno medesimo. Ad Ottavio si deve la fondazione della borgata di Trabia, e il suo popolamento.

I Lanza ebbero il possesso del Principato di Trabia fino all’abolizione del feudalesimo avvenuta nel Regno di Sicilia nel 1812, a seguito della promulgazione della Costituzione siciliana concessa dal re Ferdinando III di Borbone. Ultimo principe-feudatario fu Giuseppe Lanza Branciforte (1780-1855), il quale ebbe il un seggio ereditario alla Camera dei pari del Regno di Sicilia come Principe di Trabia, nel 1812-16.

Il titolo di Principe di Trabia, insieme agli altri titoli sussidiari – compresi quelli pervenuti dai Branciforte, come Principe di Butera – venne riconosciuto dal Regno d’Italia con decreto ministeriale del 5 maggio 1899 a Pietro Emanuele Lanza Branciforte, X principe di Trabia.

 

Il paese in cui nacquero gli spaghetti

Alcuni documenti medievali risalenti all’anno 1154 (esattamente cento anni prima della nascita di Marco Polo) e compilati dal geografo arabo Al Idrisi scritti per Re Ruggero II di Sicilia attestano che nel piccolo borgo si produceva pasta filiforme detta Itriya. Trabia viene immancabilmente ricordata come il luogo , o almeno uno dei luoghi , più antichi nei quali venivano prodotti i diretti antenati dei nostri attuali “Spaghetti”. 

I più autorevoli storici dell’alimentazione che si sono occupati di indagare sulle origini della pasta, sono concordi nell’attribuire agli Arabi, attraverso i due canali privilegiati della Spagna e della Sicilia, l’introduzione in Europa di questo nuovo prodotto.Le prima testimonianze in tal senso risalgono all’XI – XII secolo , se non addirittura ancor prima, ed è proprio nella Sicilia di tradizione Araba che incontriamo le prime industrie di pasta secca destinate all’esportazione. 

Nel , opera geografica dell’autore arabo Al Idrisi, composta nel 1153, possiamo leggere questa interessante descrizione : 

< A ponente di Termini vi è l’abitato di Trabia, sito incantevole, 

ricco di acque perenni e mulini, 

con una bella pianura e vasti poderi nei quali si fabbricano “itrìya” (vermicelli, spaghetti) 

in quantità tale da approvvigionare, oltre ai paesi della Calabria, 

quelli dei territori musulmani e cristiani, dove se ne spediscono consistenti carichi >. 

Foto dal Museo della Pasta di Roma che testimonia la nascita degli spaghetti e della Pasta a Trabia30 March 2021

 

Monumenti e luoghi d’interesse

Trabia è meta balneare data la presenza di numerose spiagge quali la Vetrana, di sabbia finissima e dal fondale basso, lo Scoglio e la Pietra Piatta, (comune di Termini Imerese) spiagge ciottolose di cui l’ultima caratterizzata da una grande pietra posta nell’immediato fondale a pochi metri dalla battigia che rasenta la superficie del mare, dalla quale prende il nome appunto e dalla quale è possibile tuffarsi rendendosi trampolino naturale in questa pittoresca cornice marina. All’ingresso del paese sono visibili i resti delle antiche mura di cinta da poco tempo restaurate insieme all’arco, vera e propria porta dell’abitato. Percorrendo il corso incontreremo:

  • Piazza Lanza, chiamata in dialetto favàra o favarèlla per la presenza di antichi lavatoi e vasche colmate d’acqua limpida che da secoli sgorga dalle bocche di leoni. La piazza è luogo di ritrovo dei giovani di Trabia nonché fulcro della movida estiva per i numerosi spettacoli e concerti che vi si tengono. 

30 March 2021

  • U Bastiuni, ovvero un grande bastione presente nei pressi della chiesa madre sotto il quale Tazio Nuvolari sfrecciò durante le prime edizioni della Targa Florio. 30 March 2021
  • Scoglio di Santa Rosalia, posto appena sotto il paese in contrada Molara, è un particolarissimo monumento alla Santuzza edificato ad inizio secolo da un privato dove si erge una cappella votiva completamente fatta di ciottoli marini e stalattiti delle grotte costiere della cittadina da dove si può ammirare il tramonto in compagnia anche del famigerato Piscaturi, cioè la statua di un pescatore posta sulla scogliera che da anni guarda il mare. 30 March 2021  Interessantissima è anche la zona collinare composta da numerose contrade che sovrasta il paese che da possibilità di fare escursioni di ogni tipo per gli appassionati e per chi vuole più semplicemente trascorrere una giornata immerso nella natura. Si può giungere seguendo un percorso nella Riserva naturale pizzo Trigna e grotte Mazzamuto ad un’antica casa di caccia appartenente al Marchese Artale detta a Casina dalla quale poter godere della vista di un vasto paesaggio costiero, lacustre e collinare da un unico punto di vista. 
30 March 2021
  •   Chiesa di Sant’Oliva Nel XV secolo il matrimonio tra il nobile Blasco Lanza e Aloisia Di Bartolomeo, unica erede del protonotaro del regno Leonardo Di Bartolomeo, che aveva portato in dote al marito il territorio di Trabia, avrebbe cambiato la storia della cittadina di Trabia. Blasco uomo dal raffinato intelletto e dalle grandi capacità politiche riuscì a fare elevare al rango di baronia i luoghi nelle vicinanze del castello.L’ulteriore passo si concretizzò nel 1635, quando Don Ottavio II Lanza ebbe da re Filippo IV la licentia populandi per potere edificare le prime case del paese.Aumentò allora il numero degli abitanti e Don Ottavio fece costruire nel 1643 la chiesa di Sant’Oliva non essendo più sufficiente per il culto la cappella del castello.La chiesa di Sant’Oliva fu dunque la prima costruita per volere della famiglia Lanza a Trabia.La Chiesa si erge varcando la porta di Trabia e venne adibita fino al 1800 a cimitero locale. E’ caratterizzata da una struttura semplice ad una sola navata, è dotata di un prezioso altare proveniente dalla chiesa del Castello Lanza ed in essa vi 

sono conservate due splendide opere. 

30 March 2021

La prima è il martirio di Santo Stefano, che sembrerebbe stilisticamente legata alla scuola di Pietro Novelli poiché, intrisa di elementi che indicano una buona conoscenza dell’opera di 

Caravaggio in Sicilia, così come dimostrerebbero il personaggio nell’atto di scagliare una pietra al centro della composizione e quello colto di spalle nell’atto di compiere il medesimo gesto.

La seconda è una 

Madonna con Bambino realizzata secondo stilemi fiamminghi o derivanti dalla cultura Antonellesca. Dal 1710 la chiesa di Sant’Oliva è gestita dai confratelli della Congregazione di Maria Santissima Immacolata.

  • Chiesa del Santissimo Sacramento, da dove ogni anno ha inizio la processione del Corpus Domini che percorre le vie del paese verso le folkloristiche Marunnuzzi, ovvero piccole cappelle erette per l’occasione dagli abitanti dei vari quartieri trabiesi. L’evento si protrae per otto giorni.30 March 2021